La smistalettere

Il vostro mondo in un mondo di lettere

“Capiterà…”

Cari lettori, cari scribacchini,
in questo mesto pomeriggio a tratti nebbioso vi scrivo tra sonno, brividi di freddo e ansia perenne. Eh sì, la Smistalettere non è immune da tutto ciò che di negativo c’è a questo mondo, anzi sembra catalizzare le avversità e collezionare suo malgrado quante più sfighe possibili. Però cerca di sorriderne, dopotutto le restano i sogni, le parole, le lettere.
Vediamo di cosa ci parla quella di oggi.

Ehi, ti ricordi ancora di me? Ormai è passato un mese da quando ci siamo visti per l’ultima volta. Un mese da quando tutto è finito. Ho cercato varie volte di scriverti, ma poi cancellavo tutto come se, così, potessi cancellare anche la tristezza. Piangevo, ti pensavo in ogni secondo, ti vedevo in ogni ricordo, ti sognavo ogni notte e, la mattina, mi alzavo con un vuoto opprimente nel cuore. I primi giorni avevo intenzione di scrivere un diario su cui raccontarti ogni mia giornata senza di te, e tutti quei pensieri rivolti a te; a quel “noi” che ormai non esiste più, ma che mi illudevo potesse unirsi di nuovo, un giorno. Magari tra qualche mese, o tra un anno. Ho immaginato tante volte quel momento, convinta che, in quel modo, potessi alleviare il dolore che provavo. Ma in realtà stavo solo scappando dal presente e mi stavo rifugiando in un futuro illusorio che non arriverà mai. Mi piaceva pensare che saresti tornato a prendermi, per non lasciarmi più. Mi piaceva credere che noi avremmo potuto avere ancora quel futuro di cui parlavamo con occhi sognanti. Ma quel futuro non ci sarà, ormai l’ho capito. Ormai non aspetto più te: aspetto me stessa. Aspetto di ritrovarmi totalmente, per poter andare avanti più forte di prima. Siamo stati insieme per più di un anno, ma solo ora mi rendo conto che quel “noi” non esisteva neanche prima. Esistevi solo tu, perché io, io non c’ero più. Ho perso me stessa pur di non perdere te. Ho continuato ad illudermi che tu potessi cambiare, o almeno tornare com’eri quando ti ho conosciuto. Ma ora mi rendo conto che il ragazzo che ho conosciuto non è mai esistito. Quello non eri tu, sei stato te stesso solo qualche mese dopo, quando le cose hanno iniziato ad andare male. Ma non m’importava niente delle bugie, dei tuoi sbagli, delle tue promesse infrante: ti amavo lo stesso e ti amo ancora, ma solo il mio amore non bastava. Non poteva bastare. Sono rimasta fino alla fine, consapevole che sarebbe arrivata presto. Mi aspettavo un’altra bugia, più pesante delle altre, ma invece mi hai semplicemente lasciata andare, e io ti ho lasciato. Mi volevi diversa, ma avevo promesso di non permettere a nessuno di cambiarmi. E non l’ho fatto, perché non ne valeva la pena. E’ stata inaspettata anche la fine, come l’inizio. E ora ti vedo ovunque, ma non vedo te: vedo uno sconosciuto che si è portato via una parte di me. Vedo uno sconosciuto che sta bene anche senza di me, com’è giusto che sia. Vedo uno sconosciuto che credevo mi amasse ma che, in realtà, ha amato il modo in cui lo facessi sentire importante. Lo so che non amavi te stesso, e so che ora non è così. Ho visto il miglioramento che hai avuto negli ultimi mesi. Ho visto come, pian piano, hai sempre avuto meno bisogno di me. Non mi hai mai amata, ora lo so, e sono sicura che te ne sia reso conto anche tu. Non mi hai mai amata, ora lo credo. Ora lo accetto. Mi hai solo usata, perché stare insieme ad una persona solo perché non ci si ama non è amore: è egoismo. Non hai idea di quanto sia stato doloroso lasciarti e mettere fine ad una storia che avrei voluto durasse per sempre. Non hai idea di quanto sia stata male, ma spero che non proverai mai ciò che ho provato io. Non ti auguro il peggio, ma il meglio. Ti ho lasciato perché spero che tu, un giorno, ti possa innamorare davvero…perché l’amore, nonostante tutto, è bello. Ora sto accettando la realtà e sto andando avanti. Ho conosciuto una nuova parte di me, lo sai? Quella forte, quella che pensa di non farcela ma poi ce la fa sempre. Quella che non si arrende, e che non odia l’amore solo perché ha avuto una delusione. Ho capito che non è l’amore che uccide, ma le persone. Ho capito che quando l’amore non basta, non significa che noi non siamo abbastanza. Ho capito che non essere la persona giusta per qualcuno che ami, non significa essere sbagliati. Spero che incontrerai la persona giusta per te, che sarai felice come non lo sei stato con me. Perché c’è differenza tra l’essere felici grazie a qualcuno, ed esserlo con qualcuno. Avrei tanto voluto essere felice con te, ma non si può. Mi manchi sempre, e a volte mi sembra di soffocare tra le lacrime…ma vado avanti lo stesso, perché ho capito anche che posso farlo. Che non si muore, ma si sopravvive. Però non ti dimentico, mai, e spero che non mi dimenticherai nemmeno tu. È solo che quando finisce un amore in cui abbiamo dato tutto il nostro cuore, è come se finissimo un po’ anche noi. È difficile, ma si può uscire da tutto questo.
Capiterà di essere nervosi con il mondo, e scattare per ogni cosa che, seppur piccola e insignificante, a noi apparirà grande e soffocante.
Capiterà di fingere di stare bene, ridere e poi scoppiare a piangere all’improvviso perché vorresti che quella felicità fosse autentica, o perché si è troppo stanchi di ridere fino alle lacrime, per nascondere tutte quelle che vorresti versare. Capiterà di sentir parlare di quel qualcuno che vorremmo solo dimenticare e, in quel momento, vorremmo solo sparire insieme a quei ricordi. Sparire, essere lasciati in pace, essere dimenticati, restare soli. Perché solo da soli riusciamo a sentirci più liberi. Perché è difficile fingere di stare bene con gli altri, e sentirti soffocare da quel peso che hai dentro. È frustrante sentire il cuore battere forte in ogni secondo, come se stesse singhiozzando internamente. Eternamente.
Capiterà di crollare davanti agli altri, e non bisognerà vergognarsene perché essere forti significa anche mostrare le proprie fragilità, di tanto in tanto.
Capiterà di avere voglia di prendere a pugni chiunque ci rivolga la parola, ma non bisogna allontanare chi ci chiede come stiamo e tiene veramente alla risposta. Non bisogna allontanare quelle persone, ma abbracciarle: capiranno che preferiamo non parlarne, soprattutto dal vivo, e ci stringeranno per impedire a noi stessi di prenderci a pugni il cuore.
Capiterà di credere di non potercela fare o di non essere abbastanza forti, e allora bisogna ricordare quanta strada abbiamo fatto fino a quel momento; pensare a quante volte abbiamo creduto di non farcela, ma poi abbiamo vinto. Ogni volta che ci troviamo di fronte ad un ostacolo ci sembra come la prima volta, come se non avessimo accumulato esperienza, e abbiamo paura. Ma siamo sempre in grado di superare gli ostacoli. Noi siamo forti, e non dobbiamo vergognarci di piangere, perché piangere significa dare a se stessi la possibilità di reagire.
Capiterà di sentirci un fallimento, ma perdere una sfida non significa essere dei perdenti. Bisogna pensare questo e rialzarci; rialzarci e rimediare per noi stessi, che valiamo più di quanto crediamo. Che andiamo bene, esattamente così come siamo.
Capiterà di crollare e di aver paura del fondo, ma bisogna ricordare che toccare il fondo talvolta è giusto. Farà male, piangeremo notti intere e ogni volta che nessuno ci vedrà, ma è dal fondo che riusciremo a darci la spinta. E se proveremo a spiccare il volo e non ci riusciremo, non dobbiamo prendercela con noi stessi, ma continuare a provare. Forse abbiamo solo le ali un po’ deboli e fragili, ma a furia di provare le rafforzeremo, e voleremo. Sì, anche dal fondo si può tornare in superficie, per poi tornare a splendere più di prima.
Capiterà di stare male, ma non bisogna arrendersi mai. Non dobbiamo farlo, non dobbiamo scappare dalla sofferenza né permettere ad essa di distruggerci. Tutti hanno dentro di loro una forza nascosta, e bisogna scavare fino in fondo per trovarla, perché ne vale la pena.
E capiterà anche di sentirci forti, e sarà bello perché incontreremo quella parte di noi che credevamo non esistesse. Non dobbiamo odiare noi stessi, ma amarci…perché ne abbiamo un disperato bisogno in certi momenti.
Ecco, vedi, a me sta capitando un po’ tutto questo: momenti di immensa fragilità alternati a momenti di forza. Ed è grazie a quei momenti che riesco ad andare avanti, che riesco a sentire che ci sono. Un po’ spenta, un po’ triste, ma ci sono e non mi arrendo. Nonostante tutto mi sento fortunata, perché l’amore è un sentimento bellissimo, ed io con te l’ho provato. Ho sorriso, ho pianto, ho sbagliato, ma in tutto questo ti ho amato. Sempre. Tu no, ma va bene così, e piano piano andrà ancora meglio. Dovrei odiarti per tutto quello che hai fatto e quello che non hai fatto, ma avresti dovuto fare. Perché non puoi dire di amare una persona, se poi non lo dimostri. Dovrei odiarti, ma ti amo. Dovrei smettere di pensarti, eppure sento la testa che pulsa in sincronia con il cuore, come se entrambi stessero esplodendo. Dovrei andare avanti e lo sto facendo, perché ho capito che se un amore finisce, la vita va avanti e bisogna andare avanti con lei. Ora vado, le lacrime hanno iniziato a rigarmi il viso e non voglio che mia madre mi veda. Però sai che ti dico? Piangere fa bene, e non significa essere deboli: significa dar sfogo al dolore per poter sorridere di nuovo. Ciao, sconosciuto che considero ancora mio. Ciao, amore che ormai mio non è più.

palloncino

L’intensità di questa lettera va di pari passo con la durezza del contenuto. Dopotutto ogni cosa che dice è giusta e condivisibile. Chi scrive parole così sagge non può che essere in gamba e matura. Arriverà chi saprà amarti e apprezzarti come meriti, ne sono sicura. Non oso immaginare quanto possa far male, ma tu sei con te sempre e non hai nulla da temere.
Tante volte avrei voluto avere questa consapevolezza che hai dimostrato di possedere, nonostante tutto. Spesso ci sono cose che davvero non riusciamo ad ammettere neanche a noi stessi. Questo può bastare? Forse no, ma è già un passo importante.
Deve essere un promemoria per tutti questa lettera! Da stampare e rileggere, ogni volta che ne abbiamo bisogno. Non odiatevi, ma amatevi e rispettatevi. Certo farlo è più difficile che soffrire e basta, ma ce lo dobbiamo. Sempre.

Vi auguro una buona serata,

La Smistalettere ©

(Foto modificata presa da Gratisography)

3 commenti su ““Capiterà…”

  1. Piero
    27 settembre 2015

    Condivido la tua analisi. Soprattutto l’incitamento ad amare e rispettare se stessi. Grazie per il bellissimo post. Ciao, Piero

    • lasmistalettere
      27 settembre 2015

      Grazie a te! 🙂 Già, abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ce lo ripeta. Buona serata Piero. A presto

      • Piero
        27 settembre 2015

        Buona serata! 🙂

Lascia un commento

Calendario

settembre: 2015
L M M G V S D
 123456
78910111213
14151617181920
21222324252627
282930  

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Unisciti a 55 altri iscritti

Non copiare, devi solo citare!

Copyright © 2013 La Smistalettere by La Smistalettere. All rights reserved.